La bufala delle mezze porzioni

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    Anche il piatto ricco non fa ingrassare

    - Davanti alle golosità delle feste non c'è crisi che tenga: alla tavola non si rinuncia. E, complici le interminabili tavolate, il rischio è di trovarsi alla Befana con una "zavorra" che fa salire l'ago della bilancia anche di due-tre chili. La soluzione? Muoversi di più, visto che non è questo il momento di pensare a rinunce alimentari. Ma quando controllare il peso è un must, ecco allora a che cosa occorre fare molta attenzione: mangiare di tutto un po' (e solo un po') non è una soluzione. Meglio "alleggerire" i piatti puntando su alimenti sani e evitare alcuni trabocchetti.
    Spiega il nutrizionista Michele Carruba, direttore del centro studio sull'obesità dell'Università di Milano, "Io direi di puntare più sulla qualità che sulla quantità. Invece di fare mille portate grasse e caloriche, l'ideale sarebbe scegliere piatti particolari, magari di pesce, con ottime materie prime e ben cucinati, ma non necessariamente così grassi. Mangiare bene si può anche senza esagerare in calorie". Lo stesso vale per i dolci: "Il Natale non è Natale senza panettone, ma quello classico però. Non serve comprare questi dolci ripieni di creme, cioccolato, glassati, magari conditi con panna... Un buon panettone semplice fa molto Natale e ingrassa molto meno ".

    Claire Allardyce, autrice del libro "Fat Chemistry", spiega poi che il vero nemico della linea sta nelle mezze porzioni. E nel concetto "di tutto un po'". In questo senso i nutrizionisti sono divisi: alcuni, come Michele Sculati, medico specialista in Scienze dell'alimentazione, difendono il caposaldo della dietologia secondo cui una lunga cena non deve equivalere ad un'abbuffata e invita a far attenzione alle cosiddette porzioni super-size. Allardyce invece non ha dubbi: meglio una porzione abbondante di tacchino con tanto di contorno che "piluccare" qua e là dal buffet. La mente, osserva Allardyce, ha una forte influenza sul senso di sazietà. Riempire solo per metà il piatto, scegliendo di mangiare un po' di tutto quello che offre il menù non è pienamente gratificante e spinge ad avere fame già a poche ore dal pasto. "Se il ricordo è quello di un piatto scarno, in poco tempo si ripresenterà la fame, mentre pensare di aver mangiato a sazietà aiuta".

    Spiega Allardyce dalle colonne del "Telegraph'", che esistono alcune regole della "matematica alimentare": così, se visualizziamo l'intero pasto in un piatto, potremo aiutare il nostro 'supercomputer' a fare un calcolo realistico di quanto abbiamo mangiato. Il segreto, dunque, per ingannare il proprio contacalorie interiore sta nel riempire il piatto. Meglio, ovviamente, scegliere l'abbuffata di verdure più che di grassi, per creare l'illusione di una porzione di grandi dimensioni senza incamerare un numero eccessivo di calorie.

    Tra gli altri trucchi salva bilancia, meglio scegliere carni bianche, come il tradizionale tacchino, usare poco sale e preferire un'abbondante insalata a un antipasto indulgente Infine, meglio accompagnare il pasto con acqua ricca di calcio, perché il minerale si lega ai grassi e riduce la quantità che viene assorbita dal corpo. Sculati suggerisce invece di usare una mano per "misurare" la quantità di cibo che ci mettiamo nel piatto. "La si può utilizzare per quantificare una porzione di carne, una fetta di pizza o di torta". Il pugno, poi, puo' essere il riferimento "per una porzione di verdura o di pasta".
     
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    per me è una bufala solo perchè mi fanno ingrassare pure le mezze porzioni :(
     
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1 replies since 30/12/2012, 13:36   8 views
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